Badia Elmi

Storia e arte di un monastero valdelsano tra Medioevo ed Età moderna
- Autore: a cura di Francesco Salvestrini
- Anno: 2013
- Formato: 17 x 24 cm.
- Pagine: 231pp., ill
- ISBN: 88-7145-326-2
Storia e arte di un monastero valdelsano tra Medioevo ed Età moderna
Siamo davvero felici di poter presentare questa pubblicazione, frutto dell’opera e dell’interesse
di tanti amici e suggello principale delle attività dell’Associazione Badia
Adelmi onlus. La stampa di questo volume chiude, secondo programma, tre anni di ricerca
storica sulla Badia Elmi, con modalità e risultati che sono andati al di là delle aspettative
programmate e hanno portato nuovo interesse e nuove notizie sulla storia di Badia.
Il lavoro fatto per il presente volume non solo rappresenta un approfondimento di notizie,
che genericamente erano note, ma porta delle novità di grande suggestione ed è, in
definitiva, una notizia originale per questa zona della Valdelsa. Si potrà allora leggere una
storia sistematica del nostro borgo, con alcuni episodi anche curiosi, e contribuire a creare
una coscienza storica per gli abitanti di Badia, vecchi e nuovi.
Certo non era tutto oblio. Il ricordo della storia dei luoghi in qualche modo persisteva:
ne è esempio il racconto della riscoperta della cripta che fa il prete-storico Socrate
Isolani intorno al 1920: un episodio di grandissimo gusto raccontato nella sua storia di
Gambassi. Ma per lo più era prevalso il silenzio e negli ultimi cinquant’anni il degrado;
mentre per più di 900 anni le cose non erano andate così male, frutto di una certa idea di
conservazione e risultato di una minore potenza di intervento. Mai, comunque, c’è stato
il completo disconoscimento del valore dei luoghi: sempre il nostro Isolani si preoccupò
negli anni Venti della tutela, ma scoprì, con qualche stupore, che il sito era già vincolato
con una legge del 1909, un caso particolarmente raro.
Oggi siamo arrivati noi con l’Associazione e le cose sono diventate un po’ più sistematiche:
il ricordo annuale della fondazione, con la festa, le prime piccole ricerche storiche, il
recupero dagli archivi di alcuni testi antichi, una tesi di laurea e ora il programma triennale
delle giornate di studio, per andare al di là dell’edito, per scoprire qualcosa di nuovo,
per sistemare in maniera opportuna le conoscenze. Allora abbiamo dato la parola a storici
e storici dell’arte che ci hanno raccontato questo luogo particolare, nel contesto locale e
mondiale dell’epoca, dalle gloriose origini fino ai giorni nostri. Molte sono le idee che ci
possono affascinare, si pensi che alla fondazione (1034) la Badia fu data in proprietà all’imperatore
Corrado II il quale negli stessi anni fondava la cattedrale di Spira dove egli è sepolto,
e questa cattedrale è patrimonio Unesco come San Gimignano; nel 1034 si conia il termine
Impero Romano per la nuova realtà politica tedesca; impero romano del quale questi
luoghi di Toscana erano parte; e poi la via francigena, che di qui passava, e tanto altro.
Quindi molti sono i percorsi di grande ispirazione che propone la Badia Elmi, percorsi che,
partendo dal grande risveglio di edilizia religiosa della prima metà dell’XI secolo, arrivano
fino ai giorni nostri.
Ma il motivo che spinge la nostra associazione a procedere è trovare un luogo e un sentimento
aggregante per questo nuovo e vecchio insediamento della Valdelsa e del Comune
di San Gimignano: un progetto per il presente e quindi per il futuro di Badia Elmi.
Ora tutto è frammentario e in parte disarticolato. La vecchia Badia è stata vissuta come
luogo marginale, nel quale era consentito il degrado. Oggi, invece, esistono le potenzialità
per ricucire e valorizzare l’insediamento, un insediamento compiuto, con un villaggio
moderno e un sito storico (la chiesa, la torre, la cripta che nessuno riesce a visitare, se non
forse e parzialmente una volta l’anno) che si compenetrano circondati dal paesaggio della
campagna toscana. Puntare sul paesaggio, sui valori architettonici, sui valori storici, dare
un’identità all’insediamento, con il borgo vecchio che faccia da centro storico al borgo
nuovo, ne costituisca il nucleo e ne sia la rappresentazione d’insieme; questo è il progetto
che proponiamo e che sta trovando l’apprezzamento della nostra Amministrazione
Comunale, come noi sensibilizzata da questo nuovo impulso culturale.
Noi con le nostre piccole forze qualcosa abbiamo realizzato: abbiamo restaurato l’antica
meridiana, abbiamo presentato un progetto per la piazzetta, abbiamo proposto le
giornate di studio, e ora questa pubblicazione.
Ancora per qualche anno ci daremo appuntamento intorno al 2 ottobre sperando che
maturino le condizioni per questo cammino virtuoso verso la possibilità che Badia Elmi
venga valorizzata, trovi una strada certa per la sua conservazione, acquisisca una fruibilità
reale e diventi il fulcro di un attraente villaggio del futuro.