Mussolini e la Francia di Vichy

Dalla dichiarazione di guerra al fallimento del riavvicinamento italo-francese (giugno 1940-aprile 1942)
- Autore: Massimo Borgogni
- Anno: 1991
- Formato: 17 x 24 cm.
- Pagine: 360 pp.
- ISBN: 88-7145-049-3
Dalla dichiarazione di guerra al fallimento del riavvicinamento italo-francese (giugno 1940-aprile 1942)
Questo volume prende in esame i rapporti italo-francesi dalla dichiarazione di guerra alla Francia del governo fascista (10 giugno 1940) alla vigilia del ritorno al potere di Pierre Laval (18 aprile 1942). Si tratta di un periodo abbastanza particolare nella storia delle relazioni diplomatiche italo-francesi, caratterizzato da una situazione "anomala" che poneva di fatto i due paesi su piani diversi dato che l'Italia era in quegli anni una potenza "vittoriosa" e la Francia, al contrario, sconfitta. I rapporti tra le due "sorelle latine" finirono inevitabilmente per risentire, a tutti i livelli, di questo stato di cose che l'evolvere el conflitto e la subordinazione di entrambe alla Germania nazista rendeva ancora più complesso; tuttavia non mancarono tentativi per cercare di riaprire quel dialogo che "pugnalata alla schiena" aveva bruscamente interrotto. Dall'armistizio di Ville Incisa fino al ritorno di Laval alla guida del gabinetto di Vichy (che segna l'inizio di una nuova, ma non meno interessante, fase dei rapporti italo-francesi, che ci proponiamo di affrontare in un prossimo studio), tanto Roma che Vichy tentarono infatti a più riprese di superare il profondo fossato apertosi con lo scippo della guerra. Il lavoro si propone dunque di analizzare questi tentativi di riavvicinamento e mostrare come essi, tanto da parte francese che italiana, fossero essenzialmente strumentali e non si basassero su una reale volontà di superare gli attriti o le incomprensioni reciproche, né di risolvere l'annoso problema territoriale o tantomeno fossero indirizzati a costruire un "blocco latino" per controbilanciare la potenza della Germania nazista in Europa e nel Mediterraneo.