Ezra Pound a Siena

Ezra Pound a Siena Ingrandisci

tra Accademia Chigiana e Monte dei Paschi

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  • Autore: Stefano Adami
  • Anno: 2013
  • Formato: 17 x 24 cm
  • Pagine: 87 pp., ill
  • ISBN: 88-7145-329-3

8,00 €

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Siena rappresenta un modello paradigmatico dell’essenza culturale italiana: una

Città con una storia plurimillenaria; con un patrimonio culturale che si articola

lungo i piani della cultura intellettuale e di quella materiale; con una forte identità

di locus. A nostro avviso, sono proprio almeno questi tre elementi a generare

quell’apertura al mondo che è inscritta in una delle porte cittadine e che da sempre

ha spinto e spinge gli stranieri, gli ‘altri’, a guardare a Siena, a cercarvi qualcosa

che altrove non riescono a vedere. Cor magis tibi Sena pandit, è scritto su Porta

Camollia: “[a te che vieni da fuori] ancor più [della sua porta] Siena apre il suo

cuore”. È in questa iscrizione scolpito sulla pietra il destino internazionale della

Città: la sua vocazione, alimentata dal patrimonio culturale plurimillenario; la sua

missione nel mondo globale, al quale la Città propone uno scrigno di tesori non

solo materiali – i suoi prodotti storico-artistici – ma valoriali. Siena è davvero il

paradigma della dialettica fra locus e globus, interpretando realmente e nel modo

più profondamente essenziale la capacità dell’intera Italia di essere presente nel

mondo globale, nelle sue dialettiche planetarie in una maniera del tutto caratteristica.

Questa presenza è innanzitutto di tipo culturale.

Si sbaglierebbe, però, se si pensasse che la capacità di attrazione che l’Italia e,

al suo interno, Siena hanno sia dovuta solo alla dimensione culturale intellettuale.

L’arte, la letteratura, la musica sono indubbiamente i fattori che determinano

questa attrazione in modo prioritario, ma si sbaglierebbe a considerarli

solo come elementi di una archeologia culturale ormai cristallizzata e incapace

di alimentare altre dimensioni dell’identità italiana, o a pensarli come isolati

dalle altre sue componenti. Come già era chiaro al poeta Giuseppe Ungaretti

negli anni Trenta del Novecento, la cultura italiana apre le strade alla nostra

economia e alla nostra società nel mondo.

Questo legame intrinseco, questa reciproca viva relazionalità fra cultura intellettuale

e cultura materiale, e fra dimensione culturale e dimensione economico-produttiva

e più generalmente sociale è chiaro a tutti coloro che si occupano dei processi

e dei modi in cui la cultura e la lingua italiane sono oggi presenti nel mondo

globale. Il legame è anche ben chiaro ai molti imprenditori italiani che operano

PREFAZIONE

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all’estero: la vendita delle merci italiane, il loro successo internazionale non è solo

dovuto alla intrinseca qualità estetica e funzionale dei prodotti, ma anche e forse

soprattutto alla loro capacità di evocare valori culturali, di mostrare ai compratori

stranieri le porte per accedere a un mondo dove vivono le arti, i personaggi di

Botticelli e Michelangelo, le note di Vivaldi e Verdi, le parole di Dante, le immagini

in movimento di Fellini.

Esiste un legame stretto fra la nostra eredità culturale, il nostro sistema economico-

produttivo, la capacità di attrazione esercitata sugli stranieri. Si tratta di un

legame che porta gli stranieri a guardare all’Italia (e a Siena in modo paradigmatico)

per la stranezza dei modi in cui tale legame si forma: ma è comunque

indubbio che questi tre elementi siano percepiti dagli stranieri come intimamente

uniti. Questa unione genera, agli occhi degli stranieri, valori, elementi che

arricchiscono lo spirito, il senso di umanità, e che altrove non riescono a trovare.

Stefano Adami ci racconta, con finezza e rigore, un caso esemplare di questa

attrazione generata dal legame ‘strano’ fra una dimensione culturale e una appartenente

a un mondo diverso. La dimensione culturale è la musica così come vissuta a

Siena grazie all’opera del Conte Guido Chigi Saracini e alla sua Accademia Musicale

Chigiana; l’altra dimensione è quella finanziaria, economica incarnata da una delle

istituzioni fondative di Siena, ovvero la banca Monte dei Paschi di Siena. Il soggetto

che scopre questo legame ‘strano’ e lo trasforma in generatore di ammirazione e

amore per Siena, nonché in generatore di poesia, è un poeta americano: Ezra

Pound.

Il lavoro di Adami esplora i modi in cui Pound arriva a scoprire Siena, Città

lontana dalle sue terre d’origine e di ricerca: sono vie forse troppo ideali e idealizzate;

sicuramente sono vie che si vengono a caratterizzare ben presto in modo

ideologico. Non siamo economisti, né lo è Stefano Adami, e perciò ci rimane difficile

argomentare sui modelli di macroeconomia che diventano oggetto della riflessione

di Pound e elemento di critica alle forme di vita del mondo novecentesco.

Sicuramente, come doveva apparire ‘strano’ a Pound il legame fra il Monte e la

musica a Siena, così a noi appare ‘strano’ che un poeta si occupi di economia e

insieme di musica. Eppure, questa stranezza alimenta la curiosità intellettuale; spaventa

anche (si pensi alle posizioni ideologiche di Pound!) e conduce al terreno

dove la riflessione intellettuale viene sostituita dalla ricerca del senso attraverso le

forme della poesia.

Abbiamo ospitato il lavoro di Adami in questa collana della rinata Associazione

‘Amici dell’Accademia Musicale Chigiana-Friends of Chigiana Musical Academy’,

perché riteniamo che sia una ulteriore prova di che cosa significhi ‘cultura’ a Siena,

e di che cosa sia Siena.

Se c’è una Città in Italia che significa ‘cultura’, questa è Siena. La musica vi trova

una delle sue culle, con una Accademia Musicale Chigiana che è una delle più

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importanti realtà dell’altissima formazione musicale a livello internazionale; gli stranieri

guardano da sempre a questa identità culturale senese con immutata attenzione.

Adami esplora i rapporti fra le visioni economico-ideologiche e le produzioni

culturali così come si sono determinate in Pound; vi aggiunge una dimensione

umana, dei rapporti umani, che anch’essa appare a Siena dotata di una specifica

qualità.

La poesia avvolge il tutto con il suo manto.

  • Autore Stefano Adami
  • Anno 2013
  • Formato 17 x 24 cm
  • Pagine 87 pp., ill
  • ISBN 88-7145-329-3