La documentazione messa a disposizione dall’Accademia Musicale Chigiana per questo lavoro è distinta in varie tipologie:
– lettere autografe, manoscritte e dattiloscritte, del conte Guido Chigi Saracini – per lo più si tratta di minute conservate assieme alle risposte – e di tutti gli altri protagonisti che hanno in qualche modo preso parte alla preparazione e all’esecuzione della Messa;
– appunti e note di carattere tecnico e organizzativo: preventivi di spesa, indirizzi e recapiti, comunicazioni alle maestranze e ai musicisti et similia; telegrammi e cartoline inviati come conferma di arrivi e partenze da Siena da parte degli artisti e degli ospiti del conte; – promemoria personali del Chigi, biglietti e brevi note di ringraziamento a lui indirizzate;
– articoli di riviste e di quotidiani, sia locali che nazionali, che riguardano le celebrazioni del centenario verdiano a Siena e a Firenze;
Questa miscellanea di documenti è fisicamente suddivisa in tre grandi faldoni che, secondo l’indicazione apposta sugli stessi raccoglitori, racchiudono rispettivamente: il carteggio di lettere per la preparazione e l’organizzazione delle celebrazioni verdiane a Siena; la documentazione e gli articoli riguardanti l’eco che sulla stampa suscitarono le esecuzioni della Messa da Requiem; i ringraziamenti, sotto forma di biglietti, brevi lettere e messaggi, ricevuti dal conte Guido Chigi Saracini dopo i festeggiamenti verdiani a Siena.
Resta chiaro che non c’è una perfetta distinzione tra la divisione in faldoni e la tipologia di documenti; sono presenti, ad esempio, piccoli appunti manoscritti dal conte che finiranno, trascritti in lettere, pubblicate sui quotidiani locali così come riferimenti in missive e biglietti privati ad articoli riguardanti il successo delle esecuzioni della Messa.
Oltre a questa divisione preliminare in faldoni, la documentazione è priva di qualsiasi altro tipo di organizzazione; le stesse memorie e le stesse lettere non sono in alcun modo ordinate, neppure in ordine cronologico. In qualche caso certe missive sono conservate vicino alle loro rispettive risposte, quasi a voler isolare in piccoli epistolarii alcune lettere rispetto ad altre.
Sono poi presenti annotazioni e commenti, a penna o matita, su articoli a stampa e lettere; spesso si tratta di correzioni, altre volte della semplice aggiunta della data su una minuta, altre ancora di segni per individuare all’interno di una pagina di giornale l’articolo riguardante le celebrazioni verdiane a Siena, qualche volta di sottolineature del conte che con sarcasmo individua nelle lettere a lui indirizzate errori grammaticali o sintattici di chi scrive.
Fatta questa premessa il lavoro cercherà ricostruire gli eventi che portarono il conte Guido Chigi Saracini a ideare, volere, finanziare e realizzare nel marzo 1913 le celebrazioni a Siena per il primo centenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, con l’esecuzione della Messa da Requiem dello stesso, a beneficio di un ospedale per bambini a Siena, e di come da Firenze giunse la richiesta di una replica dell’allestimento senese nel capoluogo toscano.
L’evento, che può essere considerato la “protostoria” della futura attività di mecenate della musica e delle arti del conte Guido Chigi Saracini, e che porrà le basi sulle quali nascerà la futura Accademia Musicale Chigiana, si dimostrerà anche capace di creare a Siena un richiamo per le più alte personalità dell’arte musicale, e sarà l’avvio del rapporto di stima reciproca e di amicizia sincera che il conte avrà con Arrigo Boito.
Il lavoro di ricostruzione si occuperà anche del riscontro che queste celebrazioni volute dal conte Chigi ebbero sia a Siena sia nelle altre città italiane tramite gli organi di stampa dell’epoca.