Magica Etruria

Volterra, Arezzo, Cortona e Chiusi
- Autore: Mario Bizzarri
- Anno: 2016
- Formato: 14x21
- Pagine: 48
- ISBN: 9788-7145-358-3
Volterra, Arezzo, Cortona e Chiusi
Ogni libro ha, di regola, nella prefazione il proprio biglietto da
visita col quale si presenta e dice ciò che è. Non è per smania
di novità se questo libro, nella sua prefazione, vuol dire soprattutto
ciò che esso non è in modo che l’eventuale lettore sappia in anticipo
che cosa aspettarsi e cosa pretendere da esso.
Questo libro non è un trattato di etruscologia: ce ne sono già
tanti in circolazione e quasi tutti autorevolissimi che ben poco di
più e di nuovo si potrebbe presumere di dire. Non è neanche un
prontuario particolareggiato delle antichità etrusche: per esserlo
esaurientemente dovrebbe avere una mole assai maggiore che
accontenterebbe gli specializzati ma rischierebbe di annoiare i dilettanti.
Questo libro infine, non è un itinerario completo dei luoghi
d’Etruria attraverso i quali il lettore, preso per mano, segua pedissequamente
la guida.
Questo libro invece è una specie di vagabondaggio capriccioso
per le città morte e le città vive d’Etruria sollecitando da queste e
da quelle la conferma della permanente validità di un dialogo intimo
fra il nostro spirito e ciò che resta di quel mondo antico.
Il dialogo si materia volta a volta di concreti dati scientifici o
delle fuggevoli impressioni della fantasia e da questa alternanza di
elementi di fatto e di stati d’animo, di rigorose ricostruzioni della
mente e di incantate, segrete reminiscenze, si esprime appunto il
senso magico di questa Etruria. Le fotografie accompagnano questo
viaggio sentimentale mettendo via via a fuoco gli aspetti di questa
terra aspra e dolce, desolata e grandiosa.
Ne vien fuori, crediamo, l’immagine d’un’Etruria quale noi l’abbiamo
“sentita” (ché si può descrivere in cento altri modi tutti
diversi e pure tutti ugualmente veri!), certo la meno nota e la meno
convenzionale. Ci accorgeremo alla fine che quello che doveva
essere un viaggio come tanti altri si fa invece carico di significati e
di simboli inattesi, di tacite domande e di misteriose risposte,
diventa un’evasione alle soglie del miracolo. Sullo sfondo, non
complemento ma trionfante protagonista, il paesaggio d’Etruria
che rispecchia l’eterna, ambigua mutevolezza dell’animo umano.