Portolano turistico del mar di Maremma

- Autore: a cura di Antonio Ludovico
- Anno: 2005
- Formato: 17 x 24 cm
- Pagine: 280 pp., ill
- ISBN: 88-7145-219-4
La generazione degli attuali sessantenni nelle sue giovanili vacanze al mare ha utilizzato prevalentemente il “pattìno”. Uno di noi avrebbe considerato già un’avventura un’escursione nautica, specialmente a vela, sulla rotta delle Formiche a poche miglia dalla costa grossetana.
È evidente che le informazioni nautiche sui luoghi da raggiungere costituivano, allora, il patrimonio di pochissime persone le quali, prevalentemente per motivi professionali (specialmente la pesca), conoscevano nel suo insieme e nei dettagli la costa della Maremma.
La situazione è profondamente mutata; la flotta per il diporto e la “mobilità” nautica sono cresciute in modo esponenziale. Le fonti di informazione si sono moltiplicate: cataloghi, pubblicazioni, riviste, guide, il web offrono oggi un panorama esteso di conoscenze che si amplifica nell’ambito dei contatti tra gli appassionati e all’interno delle associazioni nautiche e dei circoli velici.
Certamente l’uso del portolano classico, inteso quale strumento originariamente concepito per la navigazione mercantile, è da considerare, nell’attualità, poco rispondente alle esigenze del diporto.
Ci si chiede allora se abbia senso proporre oggi un nuovo portolano.
La nostra risposta è stata affermativa e questo lavoro costituisce il tentativo di configurare la guida in modo innovativo conferendole una fisionomia integrata ad altre conoscenze che non siano unicamente la morfologia costiera e la struttura dei porti principali. Una guida o “itinerario annotato e illustrato” 1 utile alla nuova dimensione del diporto nautico specialmente se correlata a un ambiente circoscritto e peculiare come il mar di Maremma.
Lo specchio di mare compreso tra la costa del sud della Toscana, dal golfo di Follonica al Lago di Bu ra no, le isole dell’Arcipelago e la costa orientale dell’Isola d’Elba costituiscono, nell’ambito di questa intensa movimentazione di imbarcazioni da diporto, un vero e proprio “distretto nautico”.
Il perimetro è stato da noi definito in modo del tutto convenzionale e potrebbe facilmente estendersi a tutta l’Isola d’Elba e, nel golfo di Follonica, fino a Piombino e oltre.
Lo abbiamo chiamato mar di Maremma perché questo appellativo ha un bel suono e perché ricorda la natura delle “maremme”; abbiamo contato poi sul fatto che l’uso della lettera minuscola ci potesse sollevare dalla responsabilità di aver trascurato il Tirreno nel suo insieme e la dimensione amministrativa che vede appartenere l’Elba e altre isole alla Provincia di Livorno. Chissà se su questo versante, anche in considerazione del consolidamento del Parco dell’Arcipelago, non si possa giungere alla formazione di nuove autonomie locali e a un nuovo assetto dell’autorità marittima.
Questo comprensorio marino va progressivamente strutturandosi come un corpo unitario con le sue straordinarie caratteristiche ambientali e con una sempre maggiore offerta di infrastrutture tanto che si considera giunto il momento di provvedere, da parte dei responsabili, a una significativa azione di coordinamento delle attività, della qualità ricettiva e di quella funzionale 2.
In pochi anni sono stati messi in attività due importanti “marina” nei Comuni di Scarlino e di Grosseto e si ritiene che sia prossima la risposta ad altre articolate attese nei Comuni di Castiglione della Pescaia, di Orbetello e in quello di Monte Argentario.
Si sviluppa la cantieristica, anche nel settore elettivo del recupero di imbarcazioni d’epoca, e si estende la necessità di collegare i servizi per la nautica al più ampio sistema del turismo di terraferma.
In questo ambito appaiono strategiche la trasformazione e il potenziamento delle infrastrutture viarie e la disponibilità effettiva ed estesa dell’aeroporto civile di Grosseto.
Sta di fatto che, anche ai fini della sicurezza della navigazione, quest’area marina si presenta come un accogliente e apprezzato campo di escursioni da effettuare in tutte le stagioni dell’anno e con la possibilità di raggiungere, in relativamente breve tempo, ridossi, approdi e porti attrezzati.
Sotto il profilo sportivo il triangolo Argentario-Porto Azzurro-“Costiere di Scarlino” 3 garantisce, nei relativi ambiti, le migliori condizioni di regata e di competizione come dimostrano gli appuntamenti stagionali consueti e le iniziative destinate alle grandi sfide internazionali.