Cerveteri

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Una visita guidata alla necropoli della Banditaccia

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  • Autore: Dario Rossi
  • Anno: 2004
  • Formato: 14 x 21 cm.
  • Pagine: 32 pp., ill.
  • ISBN: 88-7145-203-8

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Iniziare a scrivere delle origini di questa antichissima città non è facile, perdendosi queste nella notte dei tempi.

Comunque, attingendo dagli antichi scrittori greci e latini, principalmente da Dionigi di Alicarnasso (scrittore accuratissimo delle antichità romane) fin dal libro primo, si rileva che l’antica Agylla, che mutò poi questo nome in quello famosissimo di Caere, era situata nel territorio dove attualmente è il moderno paese di Cervèteri, e a breve distanza dal Mare Tirreno.

Fu una delle città più antiche e memorabili dell’Etruria centrale, e una delle celebri lucomonie (o città principali) della confederazione etrusca. La sua fondazione, a contare dall’epoca del passaggio dei Siculi nella Sicilia, rimonta a circa 14 secoli dall’era volgare; però sui primi fondatori della città, è varia e incerta la notizia, poiché da alcuni si crede fondata dai Siculi medesimi, e da altri dai Pelasgi uniti agli aborigeni.

Gli Agillini si diedero certamente con ogni premura alla coltivazione della terra e soprattutto alla pastorizia, prima cura delle genti antiche; perciò – così riferisce Virgilio riguardo agli antichi Pelasgi abitatori di Agylla – questi consacrarono ad onore di Silvano, dio dei campi e degli armenti, un bosco tutto ombreggiato di abeti, che era in grande venerazione presso quel popolo. Il bosco sacro era situato dalla parte d’oriente, a poco più di un chilometro dalla città e sul quel monte tufaceo e prolungato che si rompe in poggi e valloncelli; ancora oggi viene chiamato Monte Abetone dagli antichi abeti che vi erano piantati.

  • Autore Dario Rossi
  • Anno 2004
  • Formato 14 x 21 cm.
  • Pagine 32 pp., ill.
  • ISBN 88-7145-203-8