Pienza
Guida alla città e ai dintorni
- Autore: Marco Pierini
- Anno: 2000
- Formato: 15 x 24 cm.
- Pagine: 64 pp., ill.
- ISBN: 88-7145-131-7
Guida alla città e ai dintorni
Non pochi sono i rischi che corre la delicatissima trama urbana della città di Pio II sotto il pesante urto del turismo di massa. Uno – senz’altro evidentissimo – è quello dello snaturamento. Pienza va sempre più assumendo l’aspetto che il visitatore metropolitano immagina che abbia una comunità rimasta marginale. S’inventano esercizî e attività su un tessuto produttivo tradizionale sempre più rarefatto e specializzato. Botteghine antiquariali, erboristerie raffinate ma improbabili in un centro che viveva dei prodotti di un hinterland agricolo e pastorale. Folle curiose e brulicanti intorno alle offerte di merce che ormai di pientino non hanno altro che la sede commerciale e la vetrina.
Una forzatura d’immagine, certo: ma non occorre trascurare che questo assiduo concorso di visitatori ha certamente risparmiato a Pienza l’inevitabile degradazione dovuta all’abbandono e alla fisiologica diminuzione di abitanti.
Un’oculata amministrazione locale ha impedito ingombranti e inopportune inserzioni di moderni edifici. Ultimo ma certo non trascurabile riconoscimento alla cittadina della Val d’Orcia: la dichiarazione di centro tutelato dall’UNESCO, al pari di altre prestigiose città italiane e straniere. La rilevanza storica di Pienza, il suo inestimabile patrimonio artistico e monumentale, legato indissolubilmente a uno dei personaggi più cospicui del Rinascimento italiano e ai suoi collaboratori nella creazione di questa città, ha avuto così la sua consacrazione.
Ma – nonostante tutto – non è facile parlare di Pienza: ci si può lasciar prendere la mano da una vena celebrativa – d’altronde giustificabile – nei confronti del suo aspetto e della sua singolare costituzione; ci si può lasciar intrigare dalla congerie attraente ma pericolosa della tradizione che tutto omologa e dà tutto per scontato. Ci si può smarrire di fronte alla retorica, e non comprendere il sottile significato della creazione pientina: un distillato di sapienza e di arte, una cultura figurativa che, forse unica, ha saputo integrare le forme fiorentine con lo spirito senese: qualcosa di irripetibile che solo chi conosce a fondo la storia di quest’arte e di questa città può restituire con sagacia e pienezza di dati.
Ci sembra questo il caso del lavoro di Marco Pierini. Un giovane studioso uscito dal rigore scientifico dell’Università degli Studi di Siena e formatosi parallelamente alla passione per le opere e la loro vicenda visiva che da sempre è caratteristica dell’indagine instancabile di Enzo Carli, Soprintendente, storico dell’arte, ricercatore e maestro, a cui tanto deve la doviziosa vicenda storica dell’arte senese, e in particolare quella di Pienza, oggetto di uno dei più motivati e importanti volumi della sua imponente bibliografia. Marco Pierini ci dà di Pienza un resoconto accurato, denso di notizie e osservazioni che spingono all’apprezzamento più compiuto di ciò che si vede. Ricco di dati – appunto – bensì mai pedante; anzi, con aggiunte di un gusto personale che non crea frequentate ma inopportune gerarchie di valori.
Un testo – insomma – che aiuta a comprendere l’unicità dell’aspetto e del patrimonio pientino.
Siamo sicuri che, nella sterminata bibliografia, generale e particolare, che ormai riguarda questa ricercatissima cittadina del territorio senese, e i suoi fascinosi dintorni, il contributo di Marco Pierini, nel contesto delle guide territoriali che la “Nuova Immagine” dedica alla conoscenza del Senese, troverà una collocazione irrinunziabile e di grande qualità.