Chiusi - Chianciano - Montepulciano - Cetona - Sarteano - Città della Pieve

Città e Necropoli d’Etruria
- Autore: George Dennis a cura di Giuseppe M. Della Fina
- Anno: 1997
- Formato: 14 x 21 cm.
- Pagine: 112 pp. ill.
- ISBN: 88-7145-054-X
Città e Necropoli d’Etruria
Pietro Foscoli, detto Mignolino, conosceva bene Sir George Dennis. Mignolino era originario di Chiusi e di professione faceva lo “scavino”. Un mestiere oggi dimenticato, ma che, nel secolo scorso, consentiva di vivere degnamente e, in taluni casi, di divenire ricchi. Il lavoro consisteva nel ricercare e nello scavare monumenti, soprattutto tombe, per conto di signori facoltosi appassionati di antichità, spesso gli stessi proprietari dei fondi dove avevano luogo di scavi o figure singolari di imprenditori-archeologi come il celebre Alessandro François.
Non sappiamo con sicurezza né dove né quanto Mignolino e Dennis s’incontrarono per la prima volta. Possiamo presumere che l’incontro avvenne a Chiusi, in occasione di una delle visite fatte dal viaggiatore inglese nella città di Porsenna. Possiamo anche presumere ragionevolmente che Mignolino gli fece da guida, e che Dennis ne rimase impressionato favorevolmente: consiglia infatti ai suoi lettori di contattarlo per visitare utilmente Chiusi. Sappiamo con certezza che lo “scavino” seguì l’inglese fino in Sicilia, e prese parte agli scavi condotti nell’isola da Dennis facendosi valere. Pietro Foscoli è uno dei pochi nomi che conosciamo di coloro che riportarono alla luce i monumenti chiusini insieme a quello di Brandino Santoni, l’ultimo “scavino”, che aiutò il giovane archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli nelle ricerche preliminari alla stesura della tesi di laurea.
La preparazione di alcuni “scavini” e la passione sincera di qualche collezionista non riuscirono comunque ad arginare il sacco che venne fatto delle antichità chiusine lungo il secolo scorso, specie nei primi decenni di esso. Difatti Dennis avverte con umorismo i lettori che i proprietari delle raccolte “non si offenderanno se gli si chiede il prezzo” dei reperti collezionati. Le vicende storiche di Chiusi e dell’intera Etruria sarebbero note in misura maggiore se quegli scavi fossero stati condotti con sistemi meno sbrigativi e non con intenti di speculazione.