Il Mare Inquieto della Quiete

Se qualcuno domanda quale sia il mio mestiere, rispondo l’archeologo.
Ad essere precisi, dovrei rispondere l’etruscologo.
Quindi mi è capitato più volte di narrare le vicende storiche degli
Etruschi, di questo singolare popolo scomparso da più di due millenni,
ma capace di suscitare interesse ancora oggi.
Stavolta ho scelto di raccontarli diversamente e – nel mio proposito
– ha pesato un’affermazione dello scrittore David Herbert
Lawrence con la quale è complicato misurarsi per uno che svolga
il mio lavoro: “cosa ce ne facciamo di conferenze [si potrebbe
aggiungere articoli, monografie, cataloghi di mostre] con immagini
su popoli ormai svaniti? Quello che vogliamo, piuttosto è un
contatto autentico: gli Etruschi non sono una teoria o una tesi, se
mai sono qualcosa, sono un’esperienza”. L’osservazione si trova
nelle pagine conclusive del volume (ad essere pignoli alla pagina
158 dell’edizione riproposta dalla Nuova Immagine Editrice)
Etruscan Places (1932) che resta – a mio giudizio – un’ottima e
libera introduzione al mondo etrusco.
Ho dato, o meglio ho tentato di dare, la parola a singoli protagonisti
di quell’affascinante vicenda conosciuti tramite le fonti letterarie
greche e latine, o oggetti apparentemente banali del loro
artigianato artistico, o, ancora, da una semplice iscrizione. In altri
casi – quando i nomi mancavano – ho forzato la mano e sono
ricorso all’espediente d’inventare un personaggio plausibile nella
sua epoca e ho scelto di farlo muovere all’interno di spazi e monumenti
che l’archeologia ha saputo recuperare e valorizzare.
Ho portato avanti questa operazione per far comprendere che
dentro la storia etrusca possiamo “entrare”: è possibile per noi
ancora sfiorare oggetti che i personaggi individuati devono avere
toccato, entrare all’interno di ambienti dove loro hanno vissuto,
soffermarsi ammirati di fronte a sculture e dipinti che possono
averli affascinati.
Insomma volevo dimostrare – sulla scia di Lawrence – che per
noi (persino per un addetto ai lavori!), gli Etruschi possono essere
ancora un’esperienza o, almeno, anche un’esperienza.