I monumenti antichi dell’isola di Giannutri

I monumenti antichi dell’isola di Giannutri Ingrandisci

Venti anni di attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (1989-2008)

Maggiori dettagli

  • Autore: a cura di Paola Rendini
  • Anno: 2008
  • Formato: 21 x 29,7 cm.
  • Pagine: 144 pp., ill
  • ISBN: 978-88-7145-279-1

15,00 €


Per chi come la sottoscritta, ha avuto la fortuna di entrare in Soprintendenza (abbastanza) giovane – nel 1981 – carica di aspettative ed entusiamo, fresca dell’esperienza di scavo in un altro cantiere insulare – quello della Scuola Archeologica Italiana di Atene di Gortina a Creta, diretto da Antonino Di Vita – i monumenti di Giannutri si sono subito appalesati come un banco di prova stimolante e certamente di non facile approccio. Affrontare Giannutri e la sua villa romana richiedeva (e ancora oggi richiede) un atteggiamento propositivo e… agguerrito.

A parte la situazione giuridico-amministrativa, che vedeva allora l’intera isola praticamente in proprietà privata, fin dal primo sopralluogo, effettuato alla fine del mese di maggio dello stesso anno 1981, emersero con chiarezza le difficoltà di operare in una piccola realtà insulare, priva di infrastrutture e di un collegamento regolare, sprovvista anche di una comunità stabile, dipendente in tutto dall’approvvigionamente esterno, anche per il rifornimento d’acqua.

In quel periodo il complesso delle strutture antiche della villa e dei suoi annessi, disseminati sull’isola, poneva prioritariamente problemi di restauro, poiché un periodo di mancato intervento da parte della Soprintendenza (da molti considerato ‘abbandono’) ne metteva a rischio la conservazione, soprattutto in considerazione della coabitazione con il villaggio turistico dello Spalmatoio.

All’epoca della sua progettazione e realizzazione, negli anni Sessanta, la creazione di un insediamento turistico era stata salutata, nell’ottica contemporanea, come una risorsa economica al passo con i tempi, capace di garantire a un’area ‘depressa’, come appariva quella del Comune di Isola del Giglio (allora compreso, come tutto l’Arcipelago Toscano, nella normativa della Cassa del Mezzogiorno d’Italia), un sicuro riscatto economico. Con il tempo il progetto ha mostrato le sue carenze e oggi viene giudicato con grande severità e molte riserve per la mutata, comune sensibilità nei confronti del paesaggio e della sua valorizzazione ‘ecocompatibile’ e della politica del territorio.

giannutri 25-11-2008 16:33 Pagina 7 Già negli anni Ottanta si potevano valutare i guasti prodotti da una situazione sprovvista di un’adeguata cornice giuridica, o, meglio, in cui l’unica istituzione chiamata a rendere conto era il Ministero dei Beni Culturali, attraverso la relativa Soprintendenza Archeologica territoriale, non sempre supportata, nella realizzazione dei suoi compiti, da normative di facile attuazione e da adeguati finanziamenti.

Leggere sulla stampa, anche specialistica, affrettati giudizi e condanne senza appello sullo stato di abbandono ‘scandaloso’ della villa romana, anche da parte di chi dovrebbe conoscere i limiti e le difficoltà in cui ci si muove in ambito istituzionale, stupisce talvolta e suscita perplessità e soprattutto non contribuisce a creare un clima di chiarezza e di comprensione storica, elementi indispensabili ancor oggi, alla luce dei recenti cambiamenti che hanno investito l’isola di Giannutri, per affrontare e risolvere i suoi problemi.

Questo libro, a conclusione del ciclo di interventi che hanno trasformato il complesso delle Stanze, dopo la sua acquisizione al Demanio dello Stato, nasce dall’esigenza di ‘fare la storia’ della villa di Giannutri nel suo contesto territoriale, raccogliendo con oggettività i dati storici, desunti direttamente dalle fonti, che hanno portato nel tempo alla situazione odierna. E poiché questi dati, partendo dall’Unità d’Italia, arrivano fino ai nostri giorni, con un approfondimento particolare per l’ultimo trentennio, involontariamente, si è tracciato, attraverso le vicende di Giannutri e della sua villa romana, uno spaccato di vita italiana, che da un particolare punto di osservazione riflette i mutamenti di carattere socio-politico- amministrativo, che hanno investito la vita di questo Paese.

  • Autore a cura di Paola Rendini
  • Anno 2008
  • Formato 21 x 29,7 cm.
  • Pagine 144 pp., ill
  • ISBN 978-88-7145-279-1