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Sviluppo agrario e ricerca archeologica: la famiglia Bonci Casuccini

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  • Autore: Giulio Paolucci
  • Anno: 2007
  • Formato: 21x29,7 cm.
  • Pagine: 136 pp., ill
  • ISBN: 88-7145-253-4

12,00 €

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Questa ricerca ricostruisce minuziosamente la storia della famiglia Bonci Casuccini, prendendo in esame la vita dei singoli personaggi e ripercorrendone i fatti principali nel susseguirsi delle generazioni.

Vengono indagate approfonditamente le caratteristiche e le interconnessioni tra sfera pubblica e privata, soffermandosi sulle relazioni tra maschile e femminile e sui rapporti di natura individuale e collettiva intrattenuti con la società del tempo, in seno alla quale i Bonci Casuccini acquisiscono un ruolo di progressiva importanza a partire dalla metà del XVIII secolo.

Negli ultimi anni del Settecento la famiglia giunge ad essere aggregata alla nobiltà senese, entrando così a far parte della coeva scena cittadina, dove l’elevata condizione sociale viene rappresentata dalla presenza di un palazzo, che è residenza signorile ma anche - e soprattutto - edificio di rappresentanza: analogamente ad altre casate del territorio, come gli Avignonesi, i Samuelli e i Tarugi di Montepulciano o i Dei di Chiusi, i Bonci Casuccini sono infatti fortemente attratti dal rango della seconda capitale della Toscana granducale.

La base della ricchezza dei Bonci Casuccini, come del resto di molte altre famiglie senesi, è tuttavia la proprietà fondiaria e sono proprio il possesso e la conduzione razionale delle terre della Val di Chiana meridionale a determinare l’emergere della casata.

Il lavoro restituisce dunque l’immagine di questo lembo meridionale di Toscana, caratterizzato da un irripetibile paesaggio agrario, plasmato dall’incessante lavoro dell’uomo e modellato nel corso dei secoli dalla mezzadria, che nel fitto reticolo tracciato dall’articolarsi di case coloniche, poderi e strade, ha disegnato i contorni di una campagna inconfondibile, punteggiata dalla presenza di viti maritate, olivi e gelsi.

Il legame con la terra rimane fondamentale anche nell’ambito della ricerca archeologica, il cui interesse caratterizza molti degli esponenti della famiglia, a partire da Pietro Paolo, il quale diviene protagonista di una ricerca incessante di antichità, per passare poi al figlio e ai nipoti, in un fenomeno destinato a prolungarsi per oltre un secolo, come prova la ricostituzione di una nuova collezione all’inizio del Novecento.

Particolarmente interessanti appaiono alcuni squarci aperti sulla società di fine Settecento e Ottocento, come quelli relativi alle politiche matrimoniali attraverso le quali l’antica ma ormai decadente nobiltà senese cerca di rinvigorire se stessa con le casate di nuova origine. Cosi, dal contado, una Bonci Casuccini prende la via di Siena per entrare a far parte della grande famiglia senese dei Pannocchieschi d’Elci.

I documenti raccolti riferiscono poi della dimensione più intima e personale dei personaggi coinvolti, facendo luce sulla sfera affettiva della famiglia e, di conseguenza, sul vissuto emotivo della società contemporanea: davanti ai nostri occhi sfila così un albero genealogico assai composito e articolato, caratterizzato da limitate seconde nozze dei maschi e da un numero impressionante di figli, i cui nomi, mestamente ripetuti di fratello in fratello, testimoniano la forte mortalità infantile e contemporaneamente la necessità di garantire una successione.

Umanamente coinvolgente, infine, risulta l’inedito epistolario da Curtatone, capace di restituire l’atmosfera e il sentire generale della società risorgimentale, mentre le notizie relative alla prima metà del Novecento ci consegnano l’immagine un mondo che è già in rapida trasformazione e che ben presto segnerà la fine della mezzadria, consegnando al passato i ritmi secolari di una storia quasi immobile ma ormai finita per sempre.

  • Autore Giulio Paolucci
  • Anno 2007
  • Formato 21x29,7 cm.
  • Pagine 136 pp., ill
  • ISBN 88-7145-253-4